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"Diario di un mondo fermo" non è nato per essere un libro. È stato piuttosto un silenzioso urlo. Una distrazione, alle volte utopica speranza, altre uno sfogo. Settantacinque poesie scritte dal 6 marzo al 18 maggio 2020. Una per ogni giorno di quarantena. Seguendo il corso degli eventi storici e sociali, con il contagocce, distillate. Queste pagine provano a guardare oltre il virus. Queste pagine non vogliono aspettare scuse altre per guardarci dentro. Possiamo essere tante cose e siamo noi a decidere quali. Decidiamo di essere umani.